In ordine ad alcune problematiche riscontrate nella raccolta dei diaframmi per le indagini sulla Trichinellosi ed a seguito di uno specifico incontro tenutosi con i responsabili dell’ASL TO3, si rammenta a tutti i cacciatori di cinghiale che è obbligatorio attenersi alle procedure già indicate nelle “Disposizioni per il prelievo del cinghiale 2020/21”, consegnate a tutti all’atto del ritiro del tesserino venatorio regionale e pubblicate sul sito internet del Comprensorio, e comunque di seguito riassunte:
- L’esame delle carni di cinghiale, al fine di evitare il possibile insorgere di casi di trichinellosi umana, è obbligatorio ai sensi delle norme regionali vigenti.
- Un pezzo di diaframma di dimensioni minime di cm 5 x 5 o la lingua di ogni cinghiale abbattuto deve essere consegnato esclusivamente presso i centri di controllo comprensoriali il giorno dell’abbattimento o al massimo nella prima giornata utile di apertura del centro.
- Il campione deve essere consegnato in un sacchetto da freezer e, se non consegnato lo stesso giorno dell’abbattimento, deve essere conservato in frigorifero.
- Sarà cura del Comprensorio consegnare i campioni all’ASL per le successive analisi di laboratorio eseguite dall’istituto Zooprofilattico ed informare tempestivamente l’abbattitore qualora l’ASL comunichi eventuali casi positivi.
- Al momento della consegna del sacchetto al centro di controllo è necessario comunicare cognome e nome dell’abbattitore, data e Comune dell’abbattimento, sesso e classe d’età (esclusivamente o adulto o giovane) del cinghiale.
Si ribadisce quindi che:
- il campione di diaframma di cinghiale per le indagini sulla trichinellosi deve essere di quantità e qualità congrua: vale a dire di dimensioni di almeno cm 5 x 5 considerando il solo tessuto muscolare e non l’eventuale grasso presente;
- il campione deve essere consegnato al centro di controllo il giorno dell’abbattimento o al massimo il giorno seguente e non dopo circa una settimana come già verificato alcune volte quest’anno.
Qualora, dopo la preventiva informazione data dai tecnici dei centri di controllo e annotata anche nella ricevuta di consegna del diaframma, l’ASL competente confermi e notifichi al Comprensorio che il campione non è idoneo alle analisi del caso, il cacciatore verrà informato per iscritto e sarà richiesto un ulteriore campione di muscolo ad integrazione di quello già consegnato. Nel caso il cacciatore interessato non provveda a quanto sopra entro le 24 ore successive, gli sarà notificato che la carne di quel cinghiale andrà consumata esclusivamente dopo lunga cottura.
In ogni caso, richiamando le indicazioni dell’ASL, le carni relative ai campioni consegnati ai centri di controllo non possono essere consumate né cedute a terzi fino al ricevimento dell’esito degli esami di laboratorio a seguito dei quali, solo in caso di positività, il cacciatore sarà avvisato tempestivamente.
In attesa dell’esito degli esami (entro 4-5 giorni circa) è interesse dei cacciatori conservare la tracciabilità del capo abbattuto e quindi mantenere la possibilità di ricondurre la carne di un determinato cinghiale al numero identificativo della ricevuta rilasciata al centro di controllo evitando, nella lavorazione dei capi abbattuti, di mescolare le carni di cinghiali diversi.