Trichinellosi cinghiale

Si ricordano le modalità di prelievo e conferimento dei campioni ai fini del monitoraggio della trichinellosi:

Al fine della corretta esecuzione delle indagini sulla Trichinellosi ed in sintonia con le istruzioni ricevute dall’ASL TO3, si rammenta a tutti i cacciatori di cinghiale che è obbligatorio attenersi alle procedure già indicate nelle “Disposizioni per il prelievo del cinghiale 2024/25”, consegnate a tutti all’atto del ritiro del tesserino venatorio regionale e pubblicate sul sito internet del Comprensorio, e comunque di seguito riassunte:

  1. L’esame delle carni di cinghiale, al fine di evitare il possibile insorgere di casi di trichinellosi umana, è obbligatorio ai sensi delle norme regionali vigenti.
  2. Un pezzo di diaframma di dimensioni minime di cm 5 x 5 o la lingua di ogni cinghiale abbattuto deve essere consegnato/a presso i centri di controllo comprensoriali il giorno dell’abbattimento o nella prima giornata utile di apertura del centro (verificare nell’informativa generale sulla stagione 2024/25 le giornate e gli orari di apertura dei centri; per la Val Sangone, dal 15/12 al 15/01, i diaframmi della domenica e del lunedì devono essere consegnati all’ufficio di Giaveno nella giornata del martedì dalle ore 17,00 alle 19,00).
  3. Il campione deve essere consegnato in un sacchetto da freezer e, se non consegnato lo stesso giorno dell’abbattimento, deve essere conservato in frigorifero.
  4. Sarà cura del Comprensorio consegnare i campioni all’ASL per le successive analisi di laboratorio eseguite dall’istituto Zooprofilattico ed informare tempestivamente l’abbattitore qualora l’ASL comunichi eventuali casi positivi. Pertanto è necessario conservare la tracciabilità delle carni del cinghiale mediante il numero identificativo del contrassegno rilasciato dal CA all’atto della ricezione del campione.

Si ribadisce quindi che il campione di diaframma di cinghiale per le indagini sulla trichinellosi deve essere di quantità (almeno 80-100 grammi) e qualità congrua: vale a dire di dimensioni di almeno cm 5 x 5 considerando il solo tessuto muscolare e non l’eventuale grasso presente.

Qualora l’ASL competente confermi e notifichi al Comprensorio che il campione non è idoneo alle analisi del caso, il cacciatore verrà informato per iscritto e sarà richiesto un ulteriore campione di muscolo ad integrazione di quello già consegnato. Nel caso il cacciatore interessato non provveda a quanto sopra entro le 24 ore successive, l’ASL potrà adottare i necessari provvedimenti in materia di sicurezza alimentare, eventualmente anche disponendo la distruzione della carcassa corrispondente.

In ogni caso, richiamando le indicazioni forniteci dell’ASL, le carni relative ai campioni consegnati ai centri di controllo non possono essere consumate né cedute a terzi, compreso il caso della cessione/vendita a ristoranti e negozi di vendita al dettaglio, fino al ricevimento da parte del CA dell’esito degli esami di laboratorio a seguito dei quali, solo in caso di positività, il cacciatore sarà avvisato tempestivamente.

In attesa dell’esito degli esami (entro 4-5 giorni circa) è interesse dei cacciatori conservare la tracciabilità del capo abbattuto e quindi mantenere la possibilità di ricondurre la carne di un determinato cinghiale al numero identificativo del contrassegno rilasciato al centro di controllo evitando, nella lavorazione dei capi abbattuti, di mescolare le carni di cinghiali diversi.